

Oltre alle
Vite
, in cui passa
in rassegna i grandi artisti
del passato e della propria
epoca, Giorgio Vasari non
mancò di redigere un’au-
tobiografia, nella quale ce-
lebrare se stesso e il pro-
prio percorso esistenziale
ed artistico. Fra le opere
descritte figura anche la
decorazione realizzata per
la propria casa di Arezzo,
in un affascinante, narci-
sistico gioco di specchi
en
abîme
. Scrive infatti Vasari
che «essendosi fornita di
murare lamia casa d’Arezzo,
ed io tornatomi a casa, feci
i disegni per dipignere la
sala, tre camere e la facciata,
quasi per mio spasso di
quella state: nei quali di-
segni feci, fra l’altre cose,
tutte le provincie e luoghi,
dove io aveva lavorato». Di
questo progetto iniziale,
Vasari realizzò effettiva-
mente nell’estate del 1542
la decorazione del soffitto
della
Sala del Camino
, «con
tredici quadri, grandi, dove
sono gli Dei celesti, ed in
quattro angoli i quattro
tempi dell’anno, ignudi, i
quali stanno a vedere un
gran quadro che è inmezzo,
dentro al quale sono, in fi-
gure grandi quanto il vivo,
la Virtù, che ha sotto i piedi
l’Invidia, e, presa la For-
tuna per i capelli, bastona
l’una e l’altra; e quello che
molto allora piacque, si fu
che in girando la sala at-
torno, ed essendo in mezzo
la Fortuna, viene talvolta
l’Invidia a esser sopra essa
Fortuna e Virtù, e d’altra
parte la Virtù sopra l’Invi-
dia e Fortuna, sì come si
vede che avviene spesse
volte veramente».
Sulle pareti l’artista dispose
Giorgio Vasari: abitare la pittura
n° 313 - gennaio 2004
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Firenze, Casa Vasari, Sala delle Arti e degli Artisti
Il carro di Cerere
Arezzo, Casa Vasari, Corridoio di Cerere
La fortuna e l’invidia
Arezzo, Casa Vasari, Sala del Camino