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Calcoli renali: trattamento e prevenzione LEONARDO FERREIRA FONTENELLE, Universidade Vila Velha Medical School (Brasile) THIAGO DIAS SARTI, Universidade Federale do Espirito Santo (Brasile) I calcoli renali sono un disturbo comune, con un’incidenza annuale di 8 casi ogni 100.000 soggetti adulti. Di fronte ad un episodio di colica renale, il primo passo deve essere l’esclusione dei casi che richiedono un invio immediato del paziente ad un dipartimento di urgenza; a tale primo passo deve seguire l’ottenimento di un sol- lievo del dolore, preferibilmente con la somministrazione di un farmaco anti-inþammatorio non steroideo. La valutazione diagnostica prevede un esame delle urine, un’urinocultura ed esami di imaging , con l’obiettivo di confermare la diagnosi e valutare la presenza di condizioni che impongano una rimozione acuta del calcolo, come ad esempio un’infezione delle vie urinarie oppure la presenza di un calcolo di dimensioni superiori a 10 mm. Il trattamento conservativo prevede: controllo del dolore; un trattamento medico volto a favorire l’espul- sione del calcolo, con la somministrazione di un alfa-bloccante; un esame di imaging di follow-up condotto dopo 14 giorni, volto a monitorare la posizione del calcolo ed a valutare la presenza di idronefrosi. Calcoli renali asin- tomatici vanno seguiti con esami di imaging seriati, e vanno rimossi in presenza di un aumento delle dimen- sioni del calcolo, comparsa di sintomi, sviluppo di ostruzione delle vie urinarie, infezioni delle vie urinarie, oppure nei casi in cui i calcoli riguardano pazienti con scarse possibilità di accesso all’assistenza sanitaria. Tutti i pazienti con calcoli renali vanno sottoposti a screening per il rischio di recidive dei calcoli, mediante raccolta anamnestica, alcuni esami di laboratorio, esami di imaging . A tutti i pazienti vanno date raccomanda- zioni riguardanti alcune abitudini di vita, come ad esempio aumentare l’introduzione di liquidi; a pazienti con calcoli recidivanti a base di calcio possono essere prescritti diuretici tiazidici, allopurinolo o citrati. I pa- zienti esposti ad un rischio elevato di recidive vanno sottoposti ad ulteriori valutazioni metaboliche, che pos- sono essere utili per l’impostazione di misure preventive adattate al paziente. ( Am Fam Physician . 2019; 99 (8): 490-496. Copyright © 2019 American Academy of Family Physicians ). N egli Stati Uniti la prevalenza della nefroli- tiasi (calcolosi renale) è in aumento, ed è passata da un caso ogni 20 soggetti adulti nel 1994 ad un caso ogni 11 soggetti adulti nel 2010. 1,2 La prevalenza è in aumento anche in Eu- ropa, ed è ancora più elevata nei paesi con clima caldo che si estendono dalla zona sudorientale de- gli Stati Uniti alla parte settentrionale dell’Austra- lia. 3,4 La Tabella 1 riporta l’incidenza dei diversi tipi di calcoli renali, in bambini ed in adulti, nei paesi svi- luppati. 3-8 Nella maggior parte dei casi le eziologie sono non-infettive, e sono associate ad una ridotta in- troduzione di liquidi, climi caldi, nonché ad alcune patologie associate e ad alcuni fattori di rischio (es. ipertensione; gotta; obesità; epatopatia steatosica non-alcolica; eccessiva introduzione di proteine, carboidrati e di sodio). 1,4,9-11 Un aumento dell’esposizione a questi fattori di ri- schio può render conto dell’aumento dell’incidenza di calcoli renali negli uomini, nei soggetti bianchi non-ispanici, nei soggetti con un basso livello so- cio-economico. 1,3,4,9 L’incidenza annuale dei calcoli renali è di circa 8 casi ogni 1.000 soggetti adulti, e nei paesi sviluppati tale incidenza presenta un picco intorno alla mezza età. 3 Diagnosi e trattamento acuto Presentazione clinica La colica renale acuta si presenta con un dolore crampiforme e intermittente localizzato all’addome o al þanco, attribuibile al movimento verso il basso del calcolo, lungo l’uretere, dal rene þno alla ve- scica. 2 Il dolore risulta spesso associato a nausea, vo- mito e malessere generale; possono essere presenti anche febbre e brividi. 2 La somiglianza con episodi precedenti dovrebbe au- mentare il livello di conþdenza diagnostica del me- dico, anche se, durante un episodio di colica renale, il valore diagnostico di una storia familiare o per- sonale positiva non è noto. L’esame obiettivo va indirizzato all’esclusione di al- cune patologie che fanno parte della diagnosi dif- ferenziale (es. infezioni delle vie urinarie, inþam- mazioni o spasmi muscolo-scheletrici, gravidanze ectopiche, torsioni del testicolo, neoplasie maligne; Tabella 2). A livello di assistenza primaria la valutazione ini- ziale di un paziente in cui si sospetta un calcolo renale deve comprendere un esame immediato delle urine, volto alla ricerca di sangue; il riscontro di ematuria è infatti utile per la conferma diagno- stica 2,5,13,15 (Figura 1). 5 - settembre 2019 - Minuti

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