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29 - novembre 2018 - Minuti Lo screening per i carcinomi nel paziente anziano BROOKE SALZMAN, Thomas Jefferson University, Philadelphia, Pennsylvania (USA) KATHRYN BELDOWSKI, Crozer-Chester Medical Center, Philadelphia, Pennsylvania (USA) AMANDA DE LA PAZ, Drexel University, Philadelphia, Pennsylvania (USA) Anche se i carcinomi rappresentano la seconda più importante causa di morte tra i soggetti di età superiore a 65 anni, in questa popolazione esistono pochi dati derivanti da studi clinici sull’eýcacia ed i rischi associati allo screening dei carcinomi. In considerazione della natura eterogenea della popolazione anziana, lo screening dei carcinomi non va impostato semplicemente in base all’età del paziente. Secondo alcuni studi, per ottenere un beneþcio in termini di sopravvivenza dallo screening del carcinoma della mammella e del carcinoma colon-ret- tale è necessaria un’aspettativa di vita pari almeno a 10 anni; lo screening per questi carcinomi, pertanto, non è indicato nei pazienti con aspettativa di vita inferiore. Lo screening per il carcinoma della prostata, se indi- cato, non va condotto in soggetti di età superiore a 69 anni. Lo screening per il carcinoma cervicale può essere interrotto dopo i 65 anni di età nei casi in cui la paziente ha una storia di risultati negativi ad esami di scree- ning precedenti condotti in maniera adeguata. Un approccio individualizzato al problema dello screening per i carcinomi nell’anziano deve comprendere una valutazione dell’aspettativa di vita, dei potenziali beneþci e dei rischi associati allo screening , e deve prendere in considerazione anche le aspettative ed i desideri del paziente. ( Am Fam Physician . 2016; 93 (8): 659-667. Copyright © 2016 American Academy of Family Physicians ). I carcinomi rappresentano la seconda più im- portante causa di morte tra i pazienti di età su- periore a 65 anni, e l’incidenza di tali neopla- sie aumenta con l’avanzare dell’età. 1 A causa della carenza di studi clinici che comprendano pazienti anziani, esistono scarsi dati su eücacia e rischi as- sociati allo screening dei carcinomi in questa popo- lazione. Le raccomandazioni riguardanti lo scree- ning dei carcinomi nell’anziano variano, in parti- colare per quanto riguarda il problema di quando interrompere lo screening . Le linee-guida disponi- bili sono in genere basate su evidenze ottenute a li- vello di popolazione; sono basate su pazienti più giovani; non prendono in considerazione diûerenze interindividuali di aspettativa di vita, patologie as- sociate, condizioni funzionali, preferenze espresse dal paziente. In considerazione della natura eterogenea della po- polazione anziana, l’idea di basare le linee-guida sullo screening per i carcinomi semplicemente in funzione dell’età del paziente non appare soddisfa- cente. Anche a causa dell’avanzare dell’età media della popolazione americana sono oggi necessarie indicazioni più strettamente basate su evidenze. Il presente articolo discute delle linee-guida e dei dati disponibili sull’argomento, ed oûre dei suggeri- menti su come incorporare le raccomandazioni nella pratica clinica quotidiana. Un modello decisionale Negli Stati Uniti lo screening dei carcinomi nel- l’anziano presenta un aspetto paradossale, nel senso che pazienti anziani sani non vengono spesso suü- cientemente sottoposti a screening , mentre i pazienti anziani in scarse condizioni di salute vengono troppo spesso sottoposti a screening in maniera eccessiva. 2- 5 In uno studio condotto nel 2002, ad esempio, il 18% delle donne con demenza in fase avanzata è stato sottoposto ad un esame mammograþco di screening , malgrado le pazienti presentassero una sopravvivenza mediana pari a 3,3 anni. 5 Uno schema per impostare un approccio individualizzato al pro- blema dello screening per i carcinomi nell’anziano presuppone una stima dell’aspettativa di vita, la de- terminazione dei potenziali beneþci e dei rischi as- sociati allo screening , nonché un’interpretazione di tali beneþci e rischi alla luce delle aspettative e delle preferenze espresse dal paziente. 6 Particolar- mente importante risulta la stima dell’aspettativa di vita, in quanto esiste un ritardo tra il momento in cui viene condotto lo screening ed il momento in cui si possono manifestare gli eûetti beneþci; i ri- schi associati allo screening sono invece spesso im- mediati, e presentano una prevalenza maggiore nella popolazione anziana. 7 Secondo alcuni autori per ottenere eûetti beneþci dallo screening del carci- noma della mammella e del carcinoma colon-ret- tale è necessario che il paziente abbia un’aspettativa di vita pari almeno a 10 anni. 8 La Tabella 1 riporta l’aspettativa di vita media in funzione dell’età negli Stati Uniti. 9 Nel 2011 per i soggetti di 85 anni l’aspettativa media di vita era di 6,5 anni. 9 All’interno dello stesso gruppo di età, tut-
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